Impianti, ritenuta a sorpresa

Il recepimento delle indicazioni comunitarie sul trattamento di interessi e royalties aumenta il prelievo a carico dei contribuenti. Il decreto legislativo 143/05, che ha dato attuazione alla direttiva interessi e royalties (la 2003/49/Ce) ha introdotto infatti una nuova ritenuta, estranea peraltro alla direttiva stessa. Vediamo i tratti salienti di questo adempimento.
Attrezzature sotto tiro. La ritenuta inserita dalla normativa italiana è prevista a titolo d’imposta sui compensi corrisposti a non residenti, anche extracomunitari, per l’uso o la concessione in uso di attrezzature industriali, commerciali o scientifiche che si trovano nel territorio dello Stato. Sono esclusi da questo prelievo i compensi corrisposti a stabili organizzazioni nel territorio stesso di soggetti non residenti. L’importo massimo è pari al 30% dell’ammontare dei canoni corrisposti, soggetto però ai limiti più bassi previsti dalle varie Convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia. Dal punto di vista normativo, la previsione è operata dall’articolo 1, comma 1, lettera a, del decreto legislativo 143/05, che sostituisce l’ultimo comma dell’articolo 25 del Dpr 600/73: il comma prevedeva una ritenuta sui compensi di cui al numero 9, dell’articolo 19, del Dpr 597/73.
Quest’ultima norma non era più in vigore dal 1988, ma in forza della disposizione di coordinamento introdotta dall’articolo 35 del Dpr 42/88, doveva intendersi come riferita all’articolo 23, comma 2, lettera c), dell’attuale Testo unico delle imposte sui redditi….


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