La difesa di correntisti del Credit Suisse

La verifica della Guardia di Finanza al Credit Suisse e le polizze assicurative “Life Portfolio International”

Lo Studio Tributario di Maurizio Reggi ha assunto la difesa di clienti del Credit Suisse raggiunti da avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate la quale ha presunto che essi abbiano occultato disponibilità estere tramite la stipula di polizze assicurative denominate “Life Portfolio International”. L’accertamento è nato da un accesso effettuato dalla Guardia di Finanza su mandato della Procura della Repubblica di Milano al Credit Suisse Life & Pension Aktiengesellschaft di Milano per eseguire una verifica al fine di acquisire elementi utili alle indagini nei confronti di soggetti residenti in Italia che abbiano stipulato polizze assicurative all’estero, senza dichiararle nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. Si tratta di polizze denominate ” Life Portfolio International ” sottoscritte presso le agenzie del Credit Suisse Life situate in Svizzera, segnatamente a Lugano, Ginevra, Zurigo e altre località svizzere. Le polizze assicurative venivano emesse dalla casa madre del Credit Suisse Life avente sede in Liechtenstein oppure dalla sede del Credit Suisse Life situata alle isole Bermuda (Credit Suisse Life Bermuda Ltd.), società “off shore”. La stipula di queste polizze assicurative prevedeva il pagamento dei relativi premi tramite disponibilità finanziarie detenute all’estero che, secondo le contestazioni, deriverebbero da redditi che non sarebbero stati assoggettati a tassazione in Italia. Di conseguenza, l’Agenzia delle Entrate ha notificato ai soggetti che avrebbero stipulato le suddette polizze assicurative, degli avvisi di accertamento ritenendo che i corrispettivi pagati per le polizze assicurative abbiano, solo formalmente, natura di premi assicurativi, ma che, in realtà, dissimulino la loro reale natura di investimenti finanziari e di trasferimenti all’estero di disponibilità finanziarie non assoggettate a tassazione in Italia. Con tale operazione, inoltre, le banche svizzere avrebbero evaso l’euroritenuta, la quale è esclusa per le polizze assicurative. L’Agenzia delle Entrate, finora, ha notificato gli avvisi di accertamento relativi al 2005, 2006, 2007 e 2008 cioè alle polizze i cui premi sarebbero stati pagati in quegli anni. Essa, infatti, ritiene, contrariamente a quanto hanno deciso molte Commissioni Tributarie, che, trattandosi di Paesi “Black List” (Svizzera, Bermuda, Liechtenstain) sussista la presunzione legale di fruttuosità di tali disponibilità finanziarie nascoste sotto forma di polizze assicurative nonché il raddoppio dei termini di accertamento. Secondo il dott. Maurizio Reggi, invece, gli avvisi di accertamento contro i quali ha presentato, finora, i ricorsi, sono connotati da molti profili di illegittimità che ne determinano la nullità. L’Agenzia delle Entrate, inoltre, sta notificando inviti a comparire chiedendo ai destinatari di presentarsi di persona a o mezzo di un rappresentante, al fine di produrre i contratti sottoscritti per le polizze assicurative nonché per dichiarare i premi pagati, i redditi maturati o percepiti, le somme eventualmente già riscattate, le modalità di pagamento e i flussi finanziari (trasferimenti all’estero di denaro anche se indicati nel quadro RW della dichiarazione dei redditi, ecc.). Per rispondere a questi inviti occorre molta prudenza ed è fondamentale, anche in previsione di una futura difesa, che il soggetto invitato non si rechi personalmente, ma chieda da subito assistenza professionale. Si tenga presente che non è il cittadino a dover dimostrare di non aver mai avuto rapporti col Credit Suisse Life, ma è l’Amministrazione Finanziaria che ha l’onere della prova.

Di seguito, l’articolo scritto da Maurizio Reggi pubblicato da Il Sole 24 Ore:

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